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16/04/2020
Sul sito del Ministero della Salute è stato pubblicato un articolo sulla correlazione tra il fumo di tabacco attivo e passivo e l'insorgenza delle infezioni respiratorie tra cui il Covid-19.
I recenti studi condotti in Cina hanno evidenziato che il rischio di sviluppare polmonite severa da Covid-19 è almeno tre volte superiore in pazienti fumatori rispetto a quelli non fumatori. Inoltre, un terzo in più dei fumatori positivi al Covid-19 presentava all'atto del ricovero una situazione clinica più grave dei non fumatori, con rischio più che doppio di aver bisogno di terapia intensiva e ventilazione meccanica.
Tra i fumatori sono diverse le malattie a trasmissione aerea più frequenti e spesso di maggiore gravità: non solo Tubercolosi e Influenza, ma anche SARS (Sindrome Acuta Respiratoria Severa), MERS (Sindrome Respiratoria Mediorientale) e infezioni da Coronavirus.
Il fumo facilita le infezioni respiratorie veicolando più volte al giorno nell'apparato respiratorio 7.000 e più sostanze tossiche e favorendo la paralisi delle ciglia vibratili, uno dei principali meccanismi di difesa della mucosa bronchiale. Il conseguente ristagno di muco e la riduzione delle difese immunitarie causata dal fumo, facilitano infezioni da parte di virus e batteri.
È fondamentale evitare assolutamente di esporre al fumo passivo familiari e/o persone che sono in casa con noi, soprattutto i più vulnerabili, come bambini e anziani, specie se affetti da patologie croniche. Si deve, inoltre, ridurre l'inquinamento dell'aria che respiriamo in casa, cercando di astenersi dal fumo in tutti gli ambienti domestici.
Va evitato anche l'uso di sigarette elettroniche e di altri prodotti a tabacco riscaldato, comunque dannosi per la salute.
Anche l'Istituto Superiore di Sanità ha evidenziato che i fumatori potrebbero avere una maggiore vulnerabilità a contrarre l'infezione da nuovo coronavirus rispetto ai non fumatori. Questo deriverebbe dall'atto stesso del fumo: le dita, ed eventualmente le sigarette contaminate, arrivano a contatto con le labbra, e questo aumenta la possibilità di trasmissione del virus dalla mano alla bocca.
Smettere di consumare qualsiasi prodotto del tabacco, o almeno ridurre il numero di sigarette fumate, è quindi sempre importante, ma oggi lo è ancora di più. Smettendo di fumare si guadagna salute subito e si ottengono molti benefici a lungo termine perché, già dopo pochi giorni, migliorano gli scambi gassosi a livello polmonare, riducono la tosse e altri sintomi respiratori.
Per avere informazioni e sostegno per cercare di smettere di fumare è possibile rivolgersi al Numero Verde contro il fumo 800 554088 dell'Istituto Superiore di Sanità, attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 16.
Si può contattare anche il proprio medico di Medicina Generale. Non appena l'attuale situazione epidemica lo consentirà sarà possibile, inoltre, recarsi al più vicino dei Centri Antitabacco, presenti su tutto il territorio nazionale, dove operano specialisti in grado di aiutare i fumatori nel percorso della cessazione del consumo dei prodotti del tabacco, anche attraverso interventi personalizzati o di gruppo.
I 10 consigli degli esperti per smettere di fumare:
- Ricorda che smettere di fumare è possibile.
- Il desiderio impellente della sigaretta dura solo pochi minuti.
- I sintomi dell'astinenza si attenuano già nella prima settimana.
- Già dopo 20 minuti dalla cessazione del fumo si hanno i primi effetti benefici.
- Non tutti ingrassano quando si smette di fumare e comunque l'incremento di peso è moderato (2-3 Kg).
- Quando si smette di fumare è bene bere abbondantemente, aumentare il consumo di frutta e verdura e muoversi di più.
- Se non si riesce a smettere da soli è bene farsi aiutare, consultando il medico di Medicina Generale, chiamando il Numero Verde contro il fumo 800 554088 dell'Istituto Superiore di Sanità o rivolgendosi al più vicino Centro Antitabacco.
- Alcuni farmaci e un supporto psicologico sono validi aiuti per mantenere le proprie decisioni
- Le ricadute non devono scoraggiare; ogni tentativo di smettere fa acquistare consapevolezza e può costituire uno stimolo per riprovare ancora.
- Non fumare influenza positivamente la salute, è un risparmio economico e salvaguarda la salute di chi ci sta intorno, soprattutto quella dei bambini e degli anziani.
Ricordiamo che in Italia si contano 11,6 milioni di fumatori/ci che sono, quindi, maggiormente a rischio nel contrarre malattie polmonari tra cui il Covid-19.
Oggi le patologie polmonari sono la terza causa di morte dopo quelle cardiovascolari e i tumori. Prima della diffusione del Covid-19, morivano in Italia circa 11 mila persone all'anno di broncopolmonite.
Diventa, perciò, ancora più urgente oltre a mantenere il distanziamento sociale anche migliorare i nostri stili di vita, tra cui smettere di fumare.