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10/12/2021
Il Consiglio dei Ministri del 24 novembre ha dato il via libera al decreto legge che rafforza le misure anti-Covid19. Dal 15 dicembre 2021, per il personale sanitario e socio-sanitario, diventerà obbligatoria anche la dose di richiamo del vaccino anti-Covid19, la cosiddetta terza dose. Una misura introdotta al fine di tutelare la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza nell'erogazione delle prestazioni di cura e assistenza. Il provvedimento riguarda tutti coloro che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie, pubbliche e private, nelle farmacie, nelle parafarmacie e negli studi professionali.
L’estensione dell’obbligo vaccinale alla terza dose, pertanto, vale per i soggetti per i quali la legge già prevedeva l’obbligo di vaccinazione e costituisce un requisito essenziale per l'esercizio della professione e per lo svolgimento delle prestazioni lavorative dei soggetti obbligati.
E le badanti? Vale anche per loro l’obbligo della terza dose?
Con il provvedimento, si stabilisce l’estensione dell’obbligo vaccinale a ulteriori categorie, sempre a decorrere dal 15 dicembre:
- personale amministrativo della sanità
- docenti e personale amministrativo della scuola
- militari
- forze di polizia, compresa la polizia penitenziaria, personale del soccorso pubblico.
Come emerge, quindi, le badanti, pur essendo a stretto contatto con anziani e persone potenzialmente fragili, non rientrano nelle categorie con obbligo della terza dose. Infatti, “il lavoro di badante non è formalmente riconosciuto come una professione sanitaria, poiché per esercitare questa attività non sono previsti dei corsi o dei titoli specifici in materia, a differenza di un operatore socio-sanitario o di un infermiere. Pertanto, poiché il decreto parla di obbligo vaccinale per chi esercita una professione sanitaria e per gli operatori di interesse sanitario, pare esclusa la categoria delle badanti”.
Resta di fatto però l’obbligo anche per le badanti al Green pass, per accedere al lavoro ottenuto tramite:
- vaccinazione per il Covid19 valida per l'Unione Europea;
- effettuazione di test molecolare, negativo, effettuato da meno di 72 ore o antigenico rapido, negativo, da meno di 48 ore;
- guarigione dal Covid19 negli ultimi 6 mesi.
(Fonti: Ministero della Salute, Adnkronos)